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  • Teresa Tardia

I risvolti della crisi Russa visti da una giovane russa che vive in Italia

Sono in compagnia di Natalia R. che da 6 anni vive in Italia ed è iscritta alla Facoltà di Giurisprudenza all’Università Statale di Milano dove studia. E’ molto colpita da quello che sta avvenendo nel suo Paese e vorrebbe essere lì a manifestare con tutte le altre persone russe.


Quali sentimenti provi per la tua patria? Cosa ti lega alla tua patria?

Sono sempre stata orgogliosa del mio Paese. Ha una storia straordinaria, è famoso per i suoi artisti, scrittori, scienziati e altre grandi persone. In Russia vivono tutti i miei parenti e molti amici, quando posso vado a trovarli.



Quali sono le tue emozioni e reazioni per questo momento storico?

Purtroppo, non è davvero un bel periodo per il mio Paese. Mi dispiace tantissimo vederlo “occupato” dal Presidente Putin, dai suoi amici e parenti, un gruppo che, come direbbe un italiano medio, ha un comportamento mafioso. Da più di dieci anni, da quando è scaduto il secondo mandato di Putin, stanno cercando di restare al potere in ogni modo possibile. Ogni anno emergono delle indagini che dimostrano schemi di arricchimento illegali di molti membri del Parlamento e del Governo, nonché dei giornalisti dei canali federali.

L'opposizione in Russia è però molto debole, il potere è concentrato nelle mani di un gruppo di persone e i candidati dell’opposizione non vengono nemmeno ammessi alle elezioni. Ormai la Russia sta diventando una tirannia, tutte le libertà sono state pian piano limitate, l'estate scorsa è stata perfino cambiata la costituzione per consentire al Presidente in carica di essere rieletto infinite volte.

L'unico leader dell'opposizione che si permette di condurre una lotta aperta contro il potere - Aleksei Navalny - viene perseguitato. È stato già condannato illegalmente svariate volte con false accuse. La scorsa estate è stato avvelenato, come si presume, dai servizi di sicurezza. È stato trasportato in Germania per farsi curare, ma appena rientrato in Russia, è stato arrestato e condannato a quasi tre anni di carcere per il caso Yves Rocher. La CEDU aveva già dichiarato che la delibera della Corte russa violava la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.

Per tutta questa situazione io provo rabbia e trovo tutto molto ingiusto.



Cosa vorresti che avvenisse?

Innanzitutto vorrei che tutti i prigionieri politici venissero liberati, magari grazie all’intervento diplomatico dell’Europa o degli Stati Uniti. Vorrei inoltre che venisse garantito il diritto di manifestare e protestare: la maggior parte delle persone russe hanno infatti paura di andare in piazza perché temono di venire picchiate o arrestate.

Mi auguro infine che si possano svolgere al più presto delle elezioni libere e democratiche. Solo così potrà cambiare la situazione in Russia.


Come vorresti vedere la tua patria in futuro?

Vorrei un Paese libero e democratico in cui vengano rispettati i diritti e le libertà, dove non si perseguitino le persone per i loro pensieri e le loro azioni, dove ci sia una separazione dei poteri non a parole, ma nella realtà.



Cosa possono fare tutti i connazionali che sono all’estero? E a tuo giudizio la politica internazionale?

Per quanto riguarda i connazionali, bisogna unirsi e non avere paura di esprimere il proprio pensiero in merito alla situazione attuale in Russia. Bisogna essere attivi, scrivere petizioni, rivolgersi alle autorità dei Paesi di residenza e a tutte le organizzazioni internazionali.

I politici internazionali, invece, dovrebbero fare più pressione sul presidente russo e limitare al massimo tutti gli affari con esso. È necessario considerare l'esperienza storica e non avere affari con chi è criminale. Spero anche che saranno introdotte sanzioni contro chi si macchia di reati per cui anche Putin e i suoi collaboratori.

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