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  • Teresa Tardia

Il Corno delle alpi: tra pop, jazz e suoni armonici

Tutti gli appassionati di montagna hanno avuto modo di udire e sperimentare un suono molto particolare tipico delle Alpi, sebbene come vedremo la storia lo collochi anche in altri posti. Parliamo del corno delle Alpi (o Alpen Corn), uno dei più grandi strumenti musicali. In principio il Corno delle Alpi serviva per comunicare/segnalare da una valle all’altra con messaggi sonori codificati, oppure creare degli ensemble suonando insieme questo strumento.



La potenza del suo suono si estende per chilometri intorno generando forti, ma nello stesso tempo sottili, vibrazioni, e spesso lo si può ascoltare in lontananza con un filo sottile di suono continuo integrato nell’ambiente. Il legno con cui viene creato è tendenzialmente quello di Abete. In passato si utilizzava un unico blocco di legno per costruirlo, ora sono più bocchi uniti fra di loro.




Nel Rinascimento veniva suonato con gli stessi principi di un flauto e successivamente anche con le stesse vibrazioni di tamburo. In Svizzera ci sono vere e proprie scuole che sono impegnate nella diffusione della conoscenza di questo strumento e nelle tecniche che servono per suonarlo anche innovative. Il corno delle Alpi storicamente non era suonato solo in Svizzera: si sono trovati anche alcuni reperti nel Caucaso e nelle aree dell’Albania. La cultura Svizzera è quella che ha valorizzato maggiormente questo strumento e la sua connotazione geografica ne ha esploso le potenzialità infatti ora è molto popolare in differenti aree. Soprattutto nell’ultimo anno si sono creati piccoli gruppi di musicisti dilettanti che si esercitano a suonare insieme creando una vera cultura del corno delle Alpi. Alcuni musicisti sono diventati anche molto famosi con turneè internazionali e con sperimentazioni.




Alcuni di essi viaggiano per tutto il mondo e le loro performance, sono molto apprezzate soprattutto nei paesi dell’Est come Cina e Giappone I cinesi amano questo strumento. Alcuni musicisti sono anche giovanissimi con età compresa tra i 22 e 23 anni.




Dal punto di vista dello strumento il numero di note che emette sono limitati, ma i suoi sono “armonici”. Come si vede dalle immagini oltre che essere legato al folklore e allo Jodler non mancano le sperimentazioni con la musica classica, i trombettisti, la musica Jazz e Pop. Negli anni recenti inoltre sono stati dedicati a questo strumento veri e propri Festival. Ultima sperimentazione che si vocifera tra gli esperti musicisti e i dilettanti è la preparazione di un concerto con oltre 100 strumentisti da una parte e dall’altra del Reno a Basilea come performance artistica per attirare un pubblico molto vasto di curiosi e far scoprire questo strumento musicale dalle origini antiche.



Dalla tradizione si possono ripescare suoni e strumenti che possono generare nuovi modi di concepire il passato che ci conducono nel presente e ci proiettano nel futuro fatto di innovazione musicale e riscoperte.



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